#iperchédelteatro – giorni 15/21

Abbiamo chiesto ai nostri allievi che cosa gli manca del fare teatro e cosa li spinge a desiderare di poter ricominciare il prima possibile.
Vorremmo, partendo dal loro punto di vista, spostare lo sguardo da quella che è una esigenza individuale verso quella che vorremmo diventasse una necessità collettiva.

 

#giorno15

“…mi sono resa conto che mi manca una parte di me. Il teatro è ormai parte integrante della mia vita e senza di esso onestamente mi sento persa.
Il teatro è per me tante cose: prima di tutto è casa, ma è anche un punto di riferimento, è emozioni, sfogo, scoperta, legami, persone e tante altre cose. Il teatro mi permette di conoscere meglio me stessa e i miei limiti e di mettermi costantemente alla prova spingendomi a superarmi continuamente. Per me il teatro è una sfida, ma anche un’avventura continua.
Ma non solo, il teatro è i legami che ho creato grazie ad esso e le persone meravigliose con cui lo condivido ogni giorno. E non vedo l’ora di ricominciare, perché tutto questo mi manca davvero tanto.”

Claudia Pezzottini – Allieva II anno del corso di teatro per adulti

 

#giorno16

“Sono solo pochi mesi che frequento il corso di teatro, ma sono stati talmente intensi che non posso non condividere ciò che provo. La stanza nera è un luogo magico: il tempo si ferma, la frenesia della quotidianità sparisce e il cuore si rilassa.
A teatro mi sento protetta, piacevolmente coccolata in un groviglio di sensazioni unicamente positive.
A teatro sono completamente libera di essere me stessa, senza temere alcun giudizio.
Come può non mancare un posto così speciale?”

Benedetta Gambirasio – Allieva I anno del corso di teatro per adulti

 

#giorno17

“Il teatro manca tanto, manca il nostro teatro, mancano le persone di cui è composto, le infinite possibilità che ti offre e manca la spensieratezza in cui ci si butta senza aver paura di giudizi e confronti. Manca essere se stessi anche quando bisogno interpretare qualcun altro.
Questa emergenza passerà sicuramente e tutti noi potremo tornare al nostro teatro, più ricchi dentro e più carichi di prima!”

Alessandra Maria Capelloni – Allieva III anno del corso di teatro per adulti

 

#giorno18

“È soprattutto in questi giorni in cui tutto sembra fermo, ma in realtà regna il caos, dove in apparenza c’è silenzio, ma continuano a girare tantissime opinioni, critiche, parole, troppe dette a sproposito e da chiunque, è in tutto questo chiasso che io sento il bisogno e quindi la mancanza del Teatro, della sua essenzialità, dove non vi sono sovrapposizioni e una sola azione ha il potere di smuovere la sensibilità di una platea intera.
Mi manca quello che considero il mio Spazio, il Tempo che ho deciso di dedicarmi in cui sento, quasi paradossalmente, che posso spogliarmi dei vari ruoli che nella quotidianità ricopro ed essere me stessa; è come se tra me e gli altri ci fossero diversi strati e per ridurre la distanza e riuscire a comunicare dovessi toglierli tutti.
Mi manca questa autenticità che oramai è sempre più rara, ma che a Teatro riesco a ritrovare. Il Teatro mi permette di scoprire parti di me che pensavo non mi appartenessero e riconoscere limiti che non sapevo di essermi posta e a volte, con un po’ di fatica, superarli grazie all’aiuto degli altri, i miei insegnanti e i miei compagni. Loro mi mancano tanto; la complicità, l’energia che mi trasmettono, gli sguardi, l’intesa che, non sempre, riusciamo a creare.
È a Teatro che riscopro ogni volta l’importanza del sentire l’altro, del contatto, del rispetto, del predisporsi all’ascolto, del mettersi in discussione e assumere nuovi punti di vista, del prepararsi a ricevere e a dare, della possibilità di lasciarsi andare alle emozioni senza paura di ferire nessuno, ma sempre con la consapevolezza che tutto ciò che faccio avrà un effetto sull’altro.
Mi manca anche il luogo fisico del teatro, il fascino della sala, le poltroncine, il palcoscenico, le luci, i personaggi e le loro storie, i costumi, il trucco, il silenzio e l’adrenalina che precedono l’azione.
E poi il Teatro è anche svago, mi diverto e rido un sacco e in questo momento mi manca tanto ridere.”

Francesca Comelli – Allieva del II anno del corso di teatro per adulti

 

#giorno19

“Gli ultimi giovedì sono stati vuoti, spenti.
È il giorno della settimana che aspetto con più ansia.
Il giorno più intenso. Quel giorno, durante le due ore di teatro in quella stanza la mia vita si annulla, tutto ciò che non riguarda il teatro scompare, è come se fossi in un limbo. Un momento di continua scoperta.
La stanza è nera, a primo impatto può sembrare tenebrosa eppure ti sprigiona così tanta luce. La competizione che viviamo quotidianamente non esiste, in quella stanza trovi persone che non ti giudicano, che ti accettano per come sei.
Quando iniziamo a provare, divento un’altra persona, il mio personaggio ed è una sensazione bellissima dar vita a qualcuno che può essere simile, ma tante volte può essere distante da come sei tu. Mi manca tutto questo.”

Beatrice Timelli – Allieva III anno del corso adolescenti

 

#giorno20

“Il teatro per me è l’anima di coloro che lo vivono, di coloro che lo sentono, dei loro respiri in concerto, dei loro cuori che battono all’unisono.
La bellezza del teatro è quel dinamico equilibrio che si instaura fra persone diverse, con un vissuto differente, che si incontrano in una dimensione neutra per dare vita al proprio sentire.
L’energia nel teatro, si genera però solo se il sentire è condiviso da tutti, e se si realizza attraverso l’unione degli sguardi e del pensiero di ognuno dei suoi componenti. È forse questo che rende, per me stesso, così difficile vivere senza teatro, perché significa dover rinunciare a quell’incontro fra anime differenti che si riuniscono per dare vita a quell’antica bellezza che dirompe dentro ognuno di noi, e che dobbiamo solo riscoprire insieme.”

Francesco Fioretti – Allievo II anno del corso di teatro per adulti

 

#giorno21

“Ho impiegato 15 anni prima di decidere di partecipare a un corso di teatro per adulti.
Quando finalmente ho raccolto la sufficiente dose di motivazione, non immaginavo minimamente cosa avrei affrontato.
Bene, dopo pochi mesi posso dire di aver trovato un luogo di grande umanità. Credo che il teatro sia qualcosa che si insinua in certi animi, e non li lascia più. Perché, soprattutto oggi, abbiamo scordato come si guarda, si ascolta, si abbraccia o semplicemente..si sta. Tutto ciò essendo parte di qualcosa di più grande e, possibilmente, giusto. Ecco perché mi manca, e mi mancano compagni e insegnanti!”

Daniele Cominelli – Allievo I anno del corso di teatro per adulti