#consiglidilettura – Il teatro non puo’ restare chiuso
Oggi per la rubrica #consiglidilettura vi consigliamo di leggere questa riflessione che ci ha a segnalato Letizia Buoso. Letizia è una cara amica, anzi una sorella e questo al di là di tutti i limiti parentali che la legge prevede.
IL TEATRO NON PUO’ RESTARE CHIUSO. IL TEATRO E’ NECESSARIO.
Basta dire che anche noi siamo utili. Noi non siamo utili, siamo necessari.
L’utile è una categoria economica. La nostra necessità no.
La cultura, l’arte, il teatro sono necessari perché senza di loro semplicemente una società non esiste.
Nella storia dell’uomo sono esistite società senza industrie, senza denaro, senza parlamento, senza re, senza eserciti ma mai società senza teatro. Mai società senza poeti o musicisti. Anche la più piccola comunità umana, quella tra madre e figlio non potrebbe esistere senza il gioco mimetico, senza il vitale ricorso alla creatività del linguaggio, del canto, del disegno.
Il teatro più di tutti è arte della comunità, perché lavora coi corpi delle persone e col corpo sociale. Se il nostro corpo sociale si sta mostrando così fragile, così vulnerabile (molto più di quanto i corpi fisici lo sono al virus) è perché è stato nutrito con troppa poca arte, con troppo poco teatro. Come un atleta dai muscoli ipertrofici, che all’improvviso si trovi privo di sostegno chimico e scopre il valore di un cibo primario, di cui ormai ha dimenticato il gusto e il piacere.
Di questo cibo abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di aprire i teatri per riattivare percorsi sociali umanizzanti, per non sentirci soli, per ricordarci che il corpo è il motore di ogni relazione umana.
Per aprirli in sicurezza basta una adeguata attenzione sanitaria ma soprattutto fantasia e coraggio nello sperimentare nuove forme: nuovi approcci produttivi, nuove relazioni con lo spazio teatrale e urbano.
Il teatro non è un edificio, è un percorso creativo di una comunità.
E’ un progetto sociale, e come tale va difeso.
(Testo di Domenico Ferrari)